Sebastiano Rumor dalle carte del suo archivio privato
«Aveva volontariamente ristretta la sua attività letteraria agli orizzonti della terra vicentina – raramente sorpassati – per meglio conoscerli, per metodicamente perlustrarli, per bandire dalle loro mura o dalle altitudini dei loro monti l'oracolo delle loro meraviglie. E, pur restando scrittore quasi esclusivamente vicentino, divenne il vicentino più noto in Italia e all'estero; prova apodittica, che la sua non era una generosa illusione, che il suo non era un gretto campanilismo, ma, bensì, che Vicenza conteneva in seé tali tesori di studio e tali personalità, da poter prendere legittimamente il proprio posto nel campo della cultura nazionale e forestiera».
Con queste parole Giuseppe De Mori ricordava, ad un anno dalla morte, l'opera meritoria di "cultore e custode delle patrie memorie" svolta da Sebastiano Rumor in qualità di bibliotecario alla civica Bertoliana di Vicenza, prima al fianco di Domenico Bortolan come vice, e poi, dalla di lui morte nel 1925, come responsabile diretto.
Nato a Vicenza il 29 maggio 1862 da Pietro e Giovanna Bressan, Sebastiano Rumor venne ordinato sacerdote il 31 gennaio 1886, non prima di aver compito gli studi presso il Seminario vescovile e il Regio Ginnasio Pigafetta.
Nell'arco della sua densa e operosa attività di studioso e di bibliotecario, rivestì molte cariche e fu insignito di vari e prestigiosi riconoscimenti.
Legato allo scrittore Antonio Fogazzaro da grande amicizia ne divenne depositario dei manoscritti e delle lettere, raccogliendo tale documenti prima all'interno della biblioteca personale di via del Motton, quindi destinandoli alla Bertoliana per la costituzione del cosiddetto "Stipo Fogazzaro".
Recatosi in pellegrinaggio a Gerusalemme per esaudire il desiderio di celebrare almeno una volta la Santa Messa sul Santo Sepolcro, Rumor muore il 17 giugno 1929, assistito dall'amico e compagno di viaggio monsignor Luigi Zangrando.
Per onorare la sua scomparsa il podestà di Vicenza dispone che il rimpatrio della salma sia a carico del Comune e che avvenga la tumulazione nella tomba dei cittadini illustri nel cimitero di Vicenza; nella lapide commemorativa è ricordato come storiografo e posto accanto all'erudito e collega Domenico Bortolan.
L'Archivio privato di Sebastiano Rumor è attualmente costituito da una serie di documenti vari ed eterogenei che attestano in maniera assolutamente rappresentativa il lavoro instancabile di Rumor nell'arco di circa 50 anni: documentazione epistolare (la più consistente e interessante del fondo), carte di lavoro, manoscritti e dattiloscritti, fotografie, ritagli di giornale, immagini sacre, documentazione relativa alla stamperia di famiglia, bozze di stampa e bozze manoscritte, agende, quaderni, block notes, libri (anche provenienti dalla biblioteca di Fogazzaro), documentazione notarile (testamenti e lasciti) e una piccola parte di materiale di natura e provenienza varia.
A cura di Oreste Palmiero
Lettera di Benedetto Croce 30 settembre 1920 (Carte Rumor, 2159)
Diploma di onorificenza 20 marzo 1921 (Carte Rumor, 2159)
Con Regio Decreto del 2 settembre 1920 Sebastiano Rumor venne nominato Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia. La proposta per il conferimento di tale carica partì dall'allora Ministro della Pubblica Istruzione Benedetto Croce che, il 30 settembre, partecipava la notizia al neo cavaliere.
Attestato di Licenza Ginnasiale 12 luglio 1890 (Carte Rumor, 2159)
Alla fine dell'a. s. 1879-80 Sebastiano Rumor sostenne gli esami di licenza ginnasiale presso il R. Ginnasio-Liceo Pigafetta di Vicenza. Il documento attesta lo svolgimento delle prove e riassume i voti conseguiti nelle prove scritte e orali.
Foto con dedica autografa di papa Pio XI Pasqua di Risurrezione 1922 (Carte Rumor, 2177)
Di tutto cuore benediciamo il diletto figlio in G. C. Sebastiano Rumor, che donandoci il suo magnifico volume "Storia documentata del Santuario di Monte Berico" più vivamente ci richiamava le ore indimenticabili da noi passate sul benedetto monte assiso con la bella Vicenza dalle grazie di Maria, pregando e deliziando gli occhi e lo spirito fra indimenticabili bellezze di cielo e di terra, di natura e d'arte.
Lettera di Angelo Roncalli a Sebastiano Rumor Bergamo, 19 maggio 1912 (Carte Rumor, 1377)
Dal febbraio 1905 segretario del vescovo di Bergamo Giacomo Maria Radini Tedeschi, il futuro papa Giovanni XXIII ringrazia Sebastiano Rumor, anche a nome del vescovo stesso, per l'omaggio del magnifico volume "Il Conte Ottavio Trento. Ricordi e documenti nel primo centenario della sua morte" (Vicenza, tip. S. Giuseppe, 1912). Roncalli anzi spera con un apposito articolo di ricordare il merito distinto dell'autore che ha voluto trarne dall'oblio ricordi e documenti davvero preziosi riuscendovi così bene.
Bozza manoscritta di Via smarrita (con correzioni) 1895-1901 (Carte Rumor, 2038)
Il romanzo, il terzo di Sebastiano Rumor, fu appositamente scritto per la rivista “Rassegna Nazionale” dove uscì a puntate fra il febbraio e il maggio del 1902. Fu la Baldini & Castlodi a pubblicarlo in volume nel 1903 (preceduto da una lettera di Antonio Fogazzaro) mentre una nuova edizione fu allestita nel 1907.
Da segnalare la traduzione tedesca di Carolina Schertel per il periodico “Unterhaltungs Blatt” sulle cui colonne il romanzo apparve nell’estate del 1901.