Da Horapollo a Champollion
I segni parlanti: la decifrazione dei geroglifici da Horapollo a Champollion
Jean-François Champollion (1790-1832), archeologo ed egittologo francese, studiò la Stele di Rosetta nella copia presso il Museo egizio di Torino. Sulla scorta degli studi di Young tradusse i testi scritti in greco e in demotico e decifrò il nome di Cleopatra. Dedusse che, essendo Tolomeo V e la moglie Cleopatra I dei sovrani stranieri, i loro nomi potessero essere scritti nello stesso modo in cui si pronunciavano. Osservò pertanto i nomi di Tolomeo e Cleopatra e riscontrò che avevano dei segni in comune, corrispondenti alle lettere P, T, L, O, A: questi, confrontati con il demotico e con il greco, permisero di trovare la corrispondenza esistente tra i segni fatti di figure, simboli e suoni che componevano la scrittura geroglifica. Fu così in grado di tradurre la parte scritta in egizio geroglifico.
Il 17 settembre 1822 nella sua Lettre a M. Dacier, Champollion annunciò di aver trovato finalmente la 𝐜𝐡𝐢𝐚𝐯𝐞 𝐝𝐢 𝐥𝐞𝐭𝐭𝐮𝐫𝐚 del sistema geroglifico. Gli studi proseguirono identificando nuovi segni e parole. Con altre lettere e brevi scritti Champollion divulgò la sua scoperta che ha permesso il recupero di una scrittura rimasta oscura, e muta, per circa quattordici secoli.
La vetrina espositiva, allestita nella saletta OPAC di Palazzo San Giacomo dal 23 giugno 2023 al 20 settembre 2023, approfondisce la storia della scoperta della misteriosa scrittura egizia