DONAZIONI: Schede
ARCHIVIO SOCIETA' GABINETTO LETTURA - Donatore: Società del Gabinetto di Lettura - Vicenza 1881
Descrizione
Consiste prima di tutto nell'archivio vero e proprio della Società dal 1830 al 1881, rispettivamente anno di istituzione ed anno di fine attività della stessa. Con l'archivio pervennero anche numerosi periodici che, istituzionalmente, la Società acquisiva.
Informazioni.
La Società del Gabinetto di Lettura di Vicenza fu istituita, similmente a quanto avveniva in altre città, con lo scopo di offrire ai soci una biblioteca aggiornata, dotata di periodici ed opere correnti. La Bertoliana con i pochi mezzi messi a disposizione dalla municipalità non riusciva infatti ad aggiornarsi adeguatamente. L'iscrizione fu all'inizio di austriache L. 6 per i soci fondatori e L. 9 per quanti si iscrivevano in seguito. L. 9 rappresentavano, ancora, la cifra richiesta trimestralmente ai fruitori.
RACCOLTA TONIATO - Donatore: Luigi Toniato 1881 e 1897
Descrizione.
Dando seguito a precedenti doni di autografi di illustri personaggi, L. Toniato fece giungere alla Bertoliana la sua raccolta di libri d'arte. Questa contiene in particolare volumi su Andrea Palladio, che andarono ad integrare quanto già conservato nel fondo di storia locale dalla Bertoliana. A ciò si aggiunge una copiosa raccolta di disegni originali, in buona parte incorniciati, pervenuti, per altro, solo in tempi recenti perché depositati per moltissimi anni presso gli Uffici tecnici comunali. Tra questi disegni sono notevoli il progetto del Palazzo delle esposizioni permanenti di belle arti di Milano, il progetto per la facciata del Duomo di Arezzo, del Cimitero di Milano e della tomba reale.
Informazioni.
Luigi Toniato, nato a Vicenza nel 1836, si diplomò in architettura presso l'Accademia di Brera. Insegnò in vari Istituti tecnici dell'Italia settentrionale, dal 1901 nella Scuola tecnica "A. Palladio" di Vicenza. Architetto di qualche fama, partecipò a numerosi concorsi nazionali e collaborò con la "Commissione dell'Ornato" di Vicenza. Nella sua città restaurò Palazzo Thiene e la facciata della chiesa di S. Corona.
DONO FOGAZZARO - Donatore: Antonio Fogazzaro 1881 e seguenti
Descrizione.
Antonio Fogazzaro ebbe una costante premura per la Bertoliana. Fece infatti pervenire con perseverante abbondanza, tutte quelle pubblicazioni di carattere letterario che riceveva in omaggio. Queste pubblicazioni, non a caso, riportano la dedica autografa dell'autore all'illustre vicentino. Non costituiscono, tuttavia, un gruppo omogeneo di opere e questo è il motivo per il quale non sono riunite in un fondo particolare. Le pubblicazioni fogazzariane, invece, quelle che Fogazzaro stesso donò alla Bertoliana, sono riunite nello "stipo Fogazzaro".
Informazioni.
Il noto scrittore vicentino, nell'ambito della sua attività pubblica, ricoprì anche l'incarico di presidente della "Deputazione alla Biblioteca".
LEGATO MUGNA - Donatore: Pietro Mugna 1882
Descrizione.
15 volumi manoscritti autografi, relativi a studi fatti dal donatore, 416 opere a stampa per complessivi 1500 volumi e circa 3.000 opuscoli. Tra le opere donate, di carattere storico locale e letterario, vi sono edizioni rare e numerosissime cinquecentine.
Informazioni.
Il legato pervenne alla Bertoliana tramite il nipote don Antonio Mugna, residente a Padova, che provvide a farlo giungere per ferrovia in appositi cassoni di legno. Pietro Mugna, nato a Trissino nel 1814, sacerdote, aveva insegnato nel Seminario di Belluno e si era trasferito nel 1880 a Santorso, ospite del senatore Alessandro Rossi.
DONO CHILESOTTI - Donatore: Oscar Chilesotti 1883 e seguenti
Descrizione.
Oscar Chilesotti donò in varie occasioni numerose pubblicazioni musicali moderne. Interessanti le ristampe di antiche musiche da ballo e le trascrizioni di musiche per liuto da lui stesso curate. Donò anche alcune delle riviste musicali più apprezzate del tempo entrate a far parte del nucleo musicale moderno della Bertoliana.
Informazioni.
Avvocato bassanese con la passione per la musica, ricercò e trascrisse sistematicamente le musiche per liuto dei secoli XV - XVII. Collaborò a numerose riviste musicali italiane.
DONO CRISTOFFOLETTI - Donatore: Luigi Cristoffoletti 1884
Descrizione.
La donazione consiste in una ricevuta di mano di Gian Giorgio Trissino, datata 1574. Si tratta di un documento importante in quanto pochi sono gli autografi noti di Gian Giorgio Trissino.
DONO GUALDO - Donatore: Aicardo Gualdo 1884
Descrizione
Serie di 43 documenti patriottici a stampa e manoscritti di rilevante interesse, riguardanti il '48 vicentino. Tra questi, memorie sul generale Durando e sulla resa del 10 giugno 1848. La donazione rappresentò un significativo contributo al fondo risorgimentale della Bertoliana.
Informazioni.
Nato nel 1846, Aicardo Gualdo fu consigliere comunale ed anche assessore.
LASCITO MOLON - Donatore: Francesco Molon 1885
Descrizione.
364 opere (per complessivi 879 tomi) e 704 opuscoli. Questi volumi trattano, in particolare, di geologia, paleontologia ed entomologia. Non mancano peraltro opere di carattere letterario. Molon lasciò anche 10.000 L. italiane del tempo la cui rendita doveva servire ad aggiornare e completare la raccolta scientifica di cui sopra. Donò, ancora, due casse di carte varie: una con la corrispondenza del Comitato segreto politico di Vicenza al Comitato centrale di Torino, l'altra con documenti relativi al Battaglione Volontari di Vicenza del 1866.
Informazioni.
Francesco Molon, nato a Vicenza nel 1821, aveva studiato ingegneria e si era dedicato alla geologia ed alle scienze naturali. Gran parte dei volumi costituenti la sezione geologica storica della Bertoliana si devono al suo lascito. Nel 1899 la biblioteca, grazie al contributo in denaro suddetto, poté anche incrementare tale raccolta e lo fece con la consulenza di Paolo Lioy.
DONO STECCHINI - Donatore: Jacopo Stecchini 1885
Descrizione.
Oltre duemila opere per circa 4000 volumi ben conservati. Tra questi vi sono 7 preziosi incunaboli, 10 giuntine, 16 aldine e 50 cominiane. Molti sono i volumi relativi alla erudizione antica ed alla numismatica; 150 volumi costituiscono la collezione di classici latini. Fra i manoscritti sono importanti il codice cartaceo De la consiencia di S. Bernardo, già posseduto dalla monaca Catterina Nievo nel 1448; un Commentario latino alle Odi di Orazio; un esemplare delle Cronache del Pagliarino; le Cronache del Maurisio, dello Smereglo, del Godi e di Conforto Pulice esemplate dal Gonzati; Memorie sul Vicentino di Remmio Palemone, raccolte da Bernardo Stecchini; un volume di Satire del Dotti ed altro grosso volume contenente varie cronache di Venezia.
Informazioni.
La donazione pervenne alla Bertoliana tramite il prof. Giuseppe Nardi. Molte opere sono state postillate dall'illustre letterato Bernardo Stecchini, zio di Jacopo.
LASCITO TODESCHINI - Donatore: Maffeo Todeschini 1885
Descrizione.
110 manoscritti letterari, giuridici e scientifici nonché 208 opere a stampa per complessivi 440 volumi appartenuti al fratello Giuseppe. A questi si aggiunsero tutte quelle opere della biblioteca di famiglia, appartenute per lo più allo zio materno Bartolomeo Munari, che la Bertoliana non possedeva.
Informazioni.
Oltre alla Biblioteca, Maffeo Todeschini beneficò con il suo lascito il Museo Civico e l'Accademia Olimpica. Con ciò adempì anche al desiderio del fratello Giuseppe, uomo di legge come lo era stato lo zio Bartolomeo. E' da dire che Giuseppe Todeschini aveva fatto parte della "Deputazione alla Biblioteca" dal 1859 fino alla morte nel 1869.
DONO PEGORARO - Donatore: Luigi Pegoraro 1886
Descrizione.
Cronaca dal 1 giugno 1796 al 15 febbraio 1814 di Ignazio Savi, importante manoscritto che si aggiunge ad altre cronache dell'occupazione francese di Vicenza possedute dalla Bertoliana.
DONO E LEGATO LAMPERTICO - Donatore: Fedele Lampertico e famiglia 1886 e seguenti
Descrizione.
Le donazioni di Fedele Lampertico, illustre statista vicentino, furono numerosissime. Erano state, peraltro, precedute da quelle del padre Domenico nonché dello zio Fedele, e trovarono seguito nella prima metà del XX secolo nella generosità dei figli Orazio, Domenico e Angelina, più recentemente dei pronipoti Fedele e Luciana Marchisio Lampertico. Si tratta di un corpus bibliografico e documentario assai articolato ed importante. Raccoglie tra l'altro: le pubblicazioni del Senatore, oltre 400; manoscritti d'interesse locale, come l'anonimo Descrizione della città di Vicenza sotto tutti i rapporti, le Notizie del 24 maggio 1848 e giorni successivi di G.B. Cita; due schede autografe di Giacomo Leopardi; varie pubblicazioni di Giacomo Zanella; gran parte della corrispondenza dello Zanella con la famiglia Lampertico legata in volumi; circa 4.000 opuscoli sulle strade ferrate, sull'economia e la statistica; gli Atti di numerosissime Accademie (l'Accademia Olimpica, l'Accademia delle Scienze di Torino, l'Accademia della Crusca, l'Accademia roveretana degli Agiati, l'Istituto veneto di scienze lettere ed arti). Dopo la morte del senatore, oltre a numerose altre pubblicazioni, giunse in Bertoliana il suo carteggio comprendente più di 80.000 lettere. Successivamente la Biblioteca fu arricchita anche di parte dell'archivio della famiglia, integrato di recente con ulteriore documentazione. Contribuì a dare corpo a tale archivio anche la donazione di Elisabetta Lampertico Medolago Albani che comprende atti relativi alle proprietà Lampertico a Montegaldella e 112 lettere. Sempre di recente, e sempre a favore della Bertoliana, i pronipoti Fedele e Luciana Marchisio Lampertico hanno provveduto all'acquisto di altre lettere del bisnonno recuperate sul mercato dell'antiquariato.
Informazioni.
Nel suo testamento del 1903 il senatore Lampertico aveva così disposto: "Lego i miei carteggi, carte, manoscritti sciolti o in volume alla Biblioteca Bertoliana, pregando Antonio Fogazzaro, monsignor Domenico Bortolan, don Sebastiano Rumor di distruggere o dare ai miei figli quanto credessero conveniente dare ad essi. Prego ciascuno dei miei tre figli scegliere quelli dei miei libri che desiderassero, non però quelli che formano una collezione; tutti gli altri lego alla Bertoliana, come ho detto". Fedele Lampertico aveva studiato nel Seminario di Vicenza dove aveva avuto come insegnante G. Zanella, di cui rimase sempre affettuoso discepolo. Questo legame gli aveva permesso tra l'altro la raccolta di quelle lettere ed opere che, donate alla Bertoliana, furono la base per la costituzione di un corposo fondo Zanelliano. Da segnalare che il senatore Lampertico era stato anche Presidente della "Deputazione alla Biblioteca" dal 1866 fino al 1883. Le lettere e le carte Lampertico sono da alcuni anni oggetto di un progetto scientifico-editoriale che ha già portato alla pubblicazione di due dei quattro volumi previsti. Il progetto vede la partecipazione oltre che della Bertoliana, del Comune di Vicenza, della Regione del Veneto, della Provincia, della Banca Popolare di Vicenza e delle famiglie Lampertico e Marzotto.
LEGATO FORMENTON - Donatore: Francesco Formenton 1887
Descrizione.
106 opere per 185 volumi, di carattere storico, artistico e letterario, tra cui due cinquecentine. Serie delle pubblicazioni del donatore sulla manutenzione urbanistica, su artisti ed illustri vicentini e su fatti storici del Risorgimento vicentino. Non meno importanti: il manoscritto in 9 volumi Cronaca vicentina dal 1867 al 1 dicembre 1874 ed un Sommario della stessa cronaca. Precedentemente, nel 1868, Formenton aveva donato alla Biblioteca i manoscritti Storia e guida di Vicenza, Descrizione di alcune città d'Italia e i due volumi manoscritti di Giovanni Da Schio Dizionario geografico, topografico e del dialetto vicentino.
Informazioni.
Nato a Vicenza nel 1799 e laureato in matematica, Francesco Formenton dal 1842 al 1856 era stato responsabile dell'Ufficio tecnico del Comune e direttore dei Lavori pubblici. Era stato poi estromesso dall'ufficio per motivi politici e costretto all'esilio per i fatti del 1848.
CAMERA DI COMMERCIO - VICENZA - Donatore: Camera di Commercio, Industria, Agricoltura 1891 e seguenti
Descrizione
Oltre alle varie sue pubblicazioni e rendiconti annuali, la Camera di Commercio ha donato alla Biblioteca "Il Sole 24 ore"(1865 - 1914) ed altri periodici sia vicentini che di economia. Nel 1944, quando si chiamava Consiglio Provinciale dell'Economia, dopo il bombardamento del 14 maggio, mise a disposizione dalle proprie raccolte librarie 3500 volumi di carattere economico, anche locale, dando la facoltà alla Bertoliana di scegliere quanto le mancava o le poteva essere utile.
DONO SOSTER - Donatore: Giovanni Soster 1892
Descrizione.
29 volumi manoscritti, relativi alla storia di Valdagno e della Vallata dell'Agno. Dieci di questi volumi sono frutto delle ricerche di Giovanni Soster; gli altri sono di Antonio Mastini, Girolamo I Festari, Francesco Rubini, Girolamo II Festari, Giuseppe Festari e Domenico Rasia. Oltre a ciò Soster donò 79 opuscoli a stampa sulle acque di Recoaro e dei Vegri di Valdagno, due libri di antichi statuti di Valdagno, due sul dazio della macina. Ancora sono da segnalare due volumi di lettere autografe di vari dirette a Giuseppe Festari, 14 volumi di lettere autografe di Giuseppe Festari a Carlo Annibale Pagani di Arzignano, una raccolta di ordini e decreti originali dei podestà e capitani di Vicenza dei secoli XVI - XVIII.
Informazioni.
Nato a Valdagno nel 1814, autodidatta, si era occupato di storia locale raccogliendo per lunghi anni memorie e documenti.
DONO FARSARI - Donatore: Emma Farsari Garbinati 1898
Descrizione.
Adolfo Farsari muore il 7 febbraio 1898, lasciando erede dei suoi beni la sorella Emma. In quello stesso anno sarà lei, quindi, a donare alla Biblioteca Bertoliana la raccolta di libri del fratello. Si tratta di un nucleo di 255 opere di carattere quasi esclusivamente tecnico e scientifico, costituito da titoli unicamente in lingua inglese e che spaziano prevalentemente sulla pratica della fotografia nel XIX secolo, tanto da poter costituire una bibliografia di riferimento (dalla fotografia con emulsione alla pittura di fotografie con gli acquerelli e i colori ad olio), ma compaiono anche il manuale del tipografo e quello della tassidermia per preparare e conservare animali ed uccelli. Infine, occorre ricordare che nel 1920, alla morte di Emma Farsari, sarà l'avv. Vittorio Porta, suo erede residuale, a donare alla Biblioteca Bertoliana la biblioteca di famiglia Farsari composta da 89 opere per complessivi 232 volumi di carattere storico, letterario e filosofico.
Adolfo Farsari nacque a Vicenza nel 1841. Dopo aver studiato al collegio Cordellina e un breve periodo all'accademia militare di Modena, il ventiduenne Adolfo si imbarcò nel 1863 per gli Stati Uniti, in seguito probabilmente a debiti di gioco. Fu un convinto assertore dell'abolizione del sistema schiavistico, e decise di arruolarsi nelle file dell'esercito nordista, nel dodicesimo reggimento di cavalleria newyorkese. Amava la precarietà della vita militare, ma tornato a New York iniziò una vita da civile apparentemente normale: si sposò con una ricca vedova e divenne padre di due bambini. Nel 1867 all'improvviso smise di scrivere ai genitori che, preoccupati, fecero fare delle ricerche, ma la sua casa venne trovata deserta e il consolato non seppe dare alcuna notizia. Vent'anni dopo, nel 1888, Adolfo Farsari riprese i contatti con i genitori e la sorella Emma, e nelle sue lettere giustificò il silenzio accennando, riluttante,a disgrazie familiari: debiti, la morte del figlio più piccolo, la moglie divenuta "un'ubbriaca cronica" che lo avevano portato ad imbarcarsi, come ufficiale di marina, e a viaggiare per cinque anni tra l'America del sud, l'Africa dell'ovest e l'Asia. Rientrato negli Stati Uniti, aveva deciso di trasferirsi in Giappone e, in seguito, di stabilirsi a Yokohama dove, intorno al 1879, era diventato proprietario di un negozio di articoli di vario genere, specializzato nell'importazione di libri e riviste da ogni parte del mondo. Dalle sue lettere sappiamo che, un paio di anni più tardi, aveva rilevato la metà del celebre atelier di Stillfried e Andersen, ceduto da Felice Beato a von Stillfried nel '77 e che era diventato un fotografo professionista, studiando da autodidatta. Farsari si dedicò all'arte fotografica con grande successo, tanto che già nell'1884 vinse la medaglia d'oro all'esposizione di Calcutta, all'epoca importante centro fotografico. Per ben due volte un incendio danneggiava il suo studio, ma riuscì abilmente a riprendere l'attività con successo. Un terzo incendio, scoppiato nel febbraio 1886, lo riduceva sul lastrico, distruggendo tutto l'archivio, ma, instancabile, si fece prestare il denaro necessario per ricominciare e trasferire l'atelier in un'altra sede. Intraprese allora a piedi un solitario "viaggio artistico" nella parte centrale dell'Honshu che durò oltre sei mesi ed ottenne, a suo dire, unico fotografo in Giappone, il permesso di fotografare i giardini imperiali di Tokyo. Divenne anche abile editore e compilatore: pubblicò un rifacimento della Keeling's Guide to Japan, che uscì in diverse edizioni, e, nel 1888, un prontuario di frasi giapponesi per turisti, A Pocket-Book of Japanese Words and Phraeses. Come lui stesso scriveva nelle lettere l'aspetto più apprezzato delle fotografie di Farsari, era il colore, e fu la ragione del terzo premio vinto a Berlino nel 1886, ad un'esposizione fotografica internazionale, meritando i commenti entusiastici di Hermann Vogel. L'atelier nel frattempo si era ingrandito: nel 1889 ha quasi quaranta dipendenti, tutti giapponesi, dei quali Farsari stesso curava personalmente la formazione. I turisti occidentali che visitavano il Giappone aumentarono soprattutto dalla fine degli anni Settanta dell'Ottocento, man mano che le restrizioni agli spostamenti all'interno del paese si facevano meno rigide e la maggior parte dell'aristocrazia e dell'alta borghesia occidentali che arrivava nel paese visitava l'atelier, lasciando spesso grossi ordini di album da far spedire in patria. Nella primavera del 1890 Adolfo sbarcò improvvisamente in Italia con la piccola Kiku, figlia naturale avuta da una giapponese e sulla quale aveva mantenuto il silenzio assoluto con la sua famiglia. In seguito lo troviamo fotografato, in costume orientale, nel giardino della sua casa di Arcugnano insieme con la sorella. A Vicenza è considerato un personaggio strano, spesso nominato nel foglio satirico locale La freccia: egli, con costumi ed armi giapponesi in molta parte portati da Yokohama, allestì un burlesco Ballo spettacoloso in quattro atti ispirato alla storia della sua vita, intitolato Le avventure del Cav. Adolfo Farsari al Giappone, in cui recitò egli stesso con altri dieci suoi amici. Mentre era in America il Farsari aveva acquisito la cittadinanza americana e perso quella italiana, ma egli cercò in tutti modi di riacquistare la sua prima nazionalità, arrivando a regalare perfino uno dei suoi preziosissimi album di fotografie al re, Vittorio Emanuele II, dono che gli procurò un cavalierato. Adolfo morì pochi giorni prima del suo cinquantasettesimo compleanno, nel 1898, senza aver fatto ritorno in Giappone, nonostante desiderasse moltissimo compiere il viaggio a ritroso verso l'amata Yokohama.