Bertoliana: martedì 15 ottobre a palazzo Cordellina la presentazione del libro di Frediano Sessi “Oltre Auschwitz”
Alla vigilia dell’81° anniversario del rastrellamento degli ebrei di Roma10/10/2024
Alla vigilia dell’81° anniversario del rastrellamento degli ebrei di Roma, martedì 15 ottobre alle 18, Frediano Sessi sarà ospite della Biblioteca civica Bertoliana e di ISTREVI a Palazzo Cordellina, in contra’ Riale 12, per presentare il suo libro “Oltre Auschwitz. Europa orientale, l’Olocausto rimosso” (Marsilio).
L’appuntamento, aperto al pubblico, con interventi di Mary Pilastro e Antonio Spinelli, si inserisce nell’ambito di un progetto sulla memoria della Shoah, finanziato dalla Regione Veneto e organizzato da Istrevi, Cdec, Biblioteca Bertoliana, Archivio di Stato di Vicenza, Società del Quartetto, Liceo Quadri, Liceo Fogazzaro, Istituto San Gaetano.
Bełżec, Sobibór e Treblinka, insieme a Chełmno sul Ner, furono le località prescelte per portare a termine in Europa l’eliminazione degli ebrei dell’Est. Luoghi progettati e costruiti per funzionare solo come strutture omicide, molto diversi dai lager, perché non prevedevano nessuna possibilità di sopravvivenza. In questi campi, in cui si è compiuta la strage di oltre un milione e mezzo di ebrei, la quasi totale assenza di tracce di quanto accaduto, voluta e messa in atto dagli assassini, parla oggi per i morti ed esige giustizia.
Chiedendosi dunque se vi fosse una volontà politica a preferire la rimozione e l’oblio alla memoria, Sessi con il suo libro contribuisce a far luce su una parte di storia ancora poco conosciuta. Attraverso la ricostruzione delle vicende di chi incontrò la morte nei campi della Polonia orientale, dei processi che decenni dopo coinvolsero i responsabili e delle decisioni che condussero verso il baratro, l’autore restituisce un racconto esaustivo e dettagliato, ricco di documenti inediti, nell’intento di riempire questo “vuoto di parole” e di consegnarci l’enormità di quanto successo: «Se si ascolta l’inquietante solitudine di questi boschi, isolati e deserti – scrive Sessi -, si comprende che il monumento agli ebrei assassinati nei centri di sterminio dell’Aktion Reinhardt, a Chełmno o nelle fosse del margine nord di Majdanek, sono proprio il suolo nudo, la foresta, l’acquitrino da cui a volte spunta qualche fiore, sorto da quella terra sacra».
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