Biblioteca Civica Bertoliana

Novità

La vita a volte capita

La vita a volte capita

Brontolone, cinico, pigro, bugiardo: è così che si potrebbe descrivere Cesare Annunziata. Come quella volta in cui, per attaccare bottone con la sua futura moglie, si era inventato di possedere una collezione di scatolette di fiammiferi per poi essere costretto per oltre cinquant’anni a collezionarle davvero. Ormai vedovo e ottantenne, con mille acciacchi e le giornate vuote, Cesare si trova ad affrontare un agosto in città. Nel condominio al Vomero sono rimasti in pochi: c’è la dirimpettaia gattara, ossessionata dalla telecamera al pianterreno; l’amico di una vita con cui Cesare gioca la stessa partita di scacchi da anni; e Lady Blonde, un’adolescente che non si stacca mai dal cellulare. E soprattutto ci sono i ricordi, ricordi subdoli che si insinuano dappertutto. Proprio lui che si è sempre dichiarato immune ai sensi di colpa, ora si trova a fare i conti con mille domande. E se nella vita fosse stato più risoluto, dolce e accogliente? Se avesse trovato il coraggio di lasciare la moglie? Se avesse passato più tempo con i figli? Se, in definitiva, avesse sbagliato tutto? Finché un giorno, nel parco in cui è solito portare Batman, il cane affidatogli dalla figlia, Cesare nota una ragazza dai capelli corti spruzzati di viola. Si chiama Iris e ha negli occhi qualcosa di fragile e familiare. È l’inizio di una goffa ma tenera amicizia, in cui Cesare trova inaspettatamente conforto. D’un tratto, ci sono persone di cui deve, e vuole, occuparsi, e questo lo fa sentire felice. D’un tratto, non c’è più da rimuginare, ma da agire, da aiutare. Perché la vita a volte capita quando meno te lo aspetti, e bisogna trovare il coraggio di afferrarla al volo.

Viaggio in Italia

Viaggio in Italia

In occasione dei quarant’anni dalla sua prima edizione, Quodlibet ripubblica Viaggio in Italia. Ideato da Luigi Ghirri, uscito per la prima e unica volta nel 1984, è un caposaldo della storia della fotografia contemporanea. Le idee che lo guidarono sono il manifesto della Scuola italiana di paesaggio. Agli inizi degli anni Ottanta Luigi Ghirri raccoglie intorno a sé un gruppo di venti fotografi che già dalla fine del decennio precedente sperimentavano modi non convenzionali di rappresentare la realtà e i cambiamenti sociali in atto un po’ ovunque nel Paese. Il confronto darà vita alla mostra collettiva Viaggio in Italia, inaugurata il 15 gennaio del 1984 alla Pinacoteca Provinciale di Bari e riproposta a Genova, Ancona, Roma, Napoli e Reggio Emilia. L’esposizione era accompagnata dall’omonimo volume, disegnato da Ghirri e Paola Borgonzoni, con un saggio di Arturo Carlo Quintavalle e uno scritto di Gianni Celati. Nell’indeterminatezza che avvolge il ricordo dell’evento, sarà proprio il libro a consolidarne la fortuna critica internazionale e a trasmettere il concetto di territorio inteso come sistema di risorse insospettabili, quotidiane, lontane dal sensazionalismo della cronaca quanto dal panorama edulcorato della cartolina. Come osserva Quintavalle: «Tutte le cartoline sono ugualmente irrealistiche, sono mitiche rappresentazioni di città ideali dove la realtà del vivere, del gestire, dello spazio quotidiano, la realtà di quello che oggi chiamiamo lo spazio urbano, l’arredo, oppure la architettura degli interni viene del tutto mistificato, anzi cancellato, rimosso. Si vive in cartolina il falso del nostro mondo, un doppio che è assurdo perché non esiste, non rappresenta nulla. Facciamo insomma, inviando cartoline, viaggi simbolici e Ghirri, a suo tempo, fece viaggiare le nostre coscienze nella storia di questi universi fittizi». Da anni nessuno più invia cartoline, però non è scomparsa la tendenza a rappresentare il paesaggio in chiave oleografica e virtuale nel senso deteriore del termine, pertanto l’invito a viaggiare deviando dall’unico percorso promosso dalle mappe, è ancora attuale. La nuova edizione è la riproduzione in facsimile della prima, pubblicata da Il Quadrante di Alessandria nel 1984. Si sono conservati fedelmente tutti i dettagli del libro originale, adottando il design, l’impaginazione del testo e la sequenza delle immagini originali, le proprietà materiali e le dimensioni delle pagine. Per ottenere una più adeguata resa delle immagini, la riproduzione delle fotografie è stata realizzata a partire dalla ridigitalizzazione dei negativi o delle stampe originali. Il volume è accompagnato da un fascicolo di 48 pagine con un saggio sulla genesi e la fortuna critica di Viaggio in Italia a cura di Matteo Balduzzi, Fabio De Chirico, Gabriella Guerci, Matteo Piccioni, da una nota di Adele Ghirri e dalle traduzioni in francese e in inglese dei testi originali di Arturo Carlo Quintavalle e di Gianni Celati (nel libro pubblicate in italiano).

Il dono dell'amore

Il dono dell'amore

Puglia, estate 2012. Marsilio Da Ponte, pittore di talento ma spiantato, figlio di un importante allevatore, cerca di sbarcare il lunario assieme a una combriccola di artisti, spiantati come lui. È molto vicino ai temi sociali che caratterizzano le zone in cui vive: il caporalato nelle campagne, la disoccupazione giovanile, i migranti che sbarcano dal Mediterraneo. Marsilio ha due amici con cui condivide tutto, Beppe e Michele, e con loro discute spesso di attualità: la questione meridionale, la fuga di cervelli dal sud verso il nord Italia e l’Europa, la politica, i contrasti e le differenze generazionali. Cruccio del protagonista, cresciuto in una famiglia di sinistra, è suo fratello Giacomo, candidato nelle liste di un partito di centro-destra. A portare un po’ di scompiglio in una vita tutto sommato monotona, c’è l’amico Stavros Asimakopulos – re dei traghetti per la Grecia, l’Egitto, il Montenegro e l’Albania –, suo figlio Elides, studente all’Accademia di Belle Arti di Bari interessato alla questione palestinese, e l’avvenente Thenia, donna bellissima e misteriosa che accompagna Stavros nei suoi spostamenti fra l’Italia e la Grecia, della quale Marsilio si innamora a prima vista, apparentemente ricambiato. Coinvolgente e poetico, il racconto segue le iniziative artistiche ed esistenziali dei tre amici e dei loro colleghi, impegnati in viaggi attraverso i paesi del Mediterraneo, dalla Puglia al Marocco, alla Grecia, all’Albania. Fino a un decisivo sconfinamento in India, alla ricerca di una suggestione o di un luogo in grado di sovvertire i percorsi di una società in cui campeggia la dissonanza tra gli affetti e la disuguaglianza sociale.

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